Buoni pasto in ritardo? E io pago!

Niente da fare, anche questa volta l’Amministrazione non si smentisce, e presso il G.S.B e il S.C.C.-A.M. di Brindisi, a causa di un ritardo che sta interessando la procedura di acquisto dei buoni pasto i militari che vogliono consumare il pasto sono costretti ad anticipare di tasca i soldi per poter mangiare.

Non basta, per quanto riguarda il personale dei suddetti enti che utilizza la mensa delle Nazioni Unite, unica struttura ristoratrice presente all’interno del sedime militare, oltre ad anticipare i soldi per il pasto, tale personale si vede applicare tariffe al costo unitario per ogni pietanza anziché il prezzo convenzionato forfettario in caso di pagamento con il corrispettivo buono pasto.

Evidenziamo che consumare il pasto non è una concessione, bensì un diritto, il che si traduce in una facoltà per il militare di esercitare tale diritto e in un obbligo per l’Amministrazione di mettere in condizione il militare di esercitare liberamente il diritto. Le “solite” lungaggini burocratiche invece stanno creando un danno economico al personale il quale come sempre deve porre le solite “pezze” aprendo il proprio portafoglio con il rischio di vedersi restituiti solo una parte dei soldi spesi.

USAMi Aeronautica ha immediatamente scritto una PEC al Q.G. Comando Scuole A.M. proprio con l’intento di ridurre al minimo i tempi di attesa e quindi l’esborso ed il danno economico che i propri iscritti stanno subendo.

USAMi per i tuoi diritti.