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Scuola Specialisti di Caserta, CFI: continuano le disparità di trattamento

Scritto da USAMI Stampa il . Pubblicato in Notizie.
Scuola Specialisti di Caserta, CFI: continuano le disparità di trattamento

In occasione del recente evento del giuramento degli allievi del Corso FALCO VI dell’Accademia Aeronautica, tenutosi presso la Scuola Specialisti di Caserta il 16/04/2025, si è registrata una grave e inaccettabile disparità di trattamento nei confronti del personale militare del menzionato reparto, coinvolto nell’organizzazione dell’evento. 

Nelle settimane precedenti, il personale ivi impiegato di altri Enti coinvolti nella preparazione della cerimonia per il giuramento, insieme ad un sparuto numero di militari in forza a Caserta, ha ricevuto il CFI, a differenza dei molti militari in servizio presso la stessa sede , ai quali invece, sebbene abbiano profuso il medesimo impegno del personale in trasferta, è stato ordinato di svolgere il normale orario lavorativo, venendo quindi escluso dal percepimento dei CFI.

Facciamo un po' di chiarezza: il contratto economico, i cui effetti nefasti in busta paga vedremo nei prossimi mesi, è il risultato di 450 milioni di euro messi dal Governo “sul piatto” per l’intero triennio 2022-24. Ebbene il Governo per i soli compensi forfettari, mette invece in bilancio circa 500 milioni di euro PER OGNI ANNO, quindi in relazione al periodo di riferimento del contratto più del triplo.

Come si traduce questa dinamica? Secondo USAMi Aeronautica l’interpretazione è molto semplice: “non ci sono soldi da dedicare al contratto per coprire l’inflazione che ha colpito i militari e le loro famiglie, ma c’è un fiume di soldi che ogni anno viene distribuito a macchia di leopardo alimentando divisioni interne, rancori ed ingiustizie”.

Quanto è accaduto a Caserta banalmente altro non è che il solito caso di un sistema che usa il CFI come strumento di comando, senza tener conto che in realtà quei soldi sono all'opposto risorse sottratte al contratto, date in mano ai comandanti, ai capi articolazioni fino ai capi nucleo, i quali spesso, in modo illegittimo e comunque senza rispettare la normativa vigente, decidono “motu proprio” a chi si e a chi no, a chi dieci e a chi uno!

Considerato che il danno economico è fatto, chiediamo alle autorità interessate, su quali basi giuridiche sono state prese le decisioni per le quali solo ad una parte di personale, ugualmente impiegata nella stessa attività di altri militari, è stato riconosciuto il pagamento del CFI. Chiediamo risposte chiare e immediate da parte delle autorità coinvolte, valutando il silenzio come una risposta a cui sicuramente faremo replica.

Chi ha permesso questa iniquità? I cosiddetti sindacocer i quali per l’intero 2024, riproponendo ai soli fini propagandistici il principio di USAMi Aeronautica di voler abolire i compensi forfettari, hanno tradito quanto promesso, firmando il contratto.

Per USAMi, unico Sindacato Militare a rimanere coerente con quanto promesso, invece prima “si stacca la spina” ai compensi forfettari, prima ai militari coinvolti e le loro famiglie sarà riconosciuta la dovuta dignità.

In ultima analisi, secondo quanto previsto dalle norme vigenti, in sede negoziale i fondi destinati al CFI possono transitare nel FESI. Questa era una delle proposte di USAMi, a costo zero per le tasche degli italiani, per permettere quantomeno un recupero decente dell’inflazione. Il mancato appoggio alla nostra battaglia da parte degli altri sindacati, fornisce la misura di come sia stata avventata e dannosa la firma del primo contratto economico gestito dai sindacati militari.

Il tempo del Cocer è finito, ora è il tempo dei Sindacati, quelli veri, fate attenzione alla vostra scelta sindacale!

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